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Più votate canapa, Video

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Un incendio di otto tonnellate e mezzo di oppio, eroina e hashish, in un luogo imprecisato in Medio Oriente, ha scatenato l'ilarità incontrollata del corrispondente della Bbc, Quentin Sommerville. Il reporter stava cercando di fare la telecronaca dell'accaduto quando, travolto dal fumo del rogo, non è riuscito a trattenere una serie di risatine a ripetizione. "Cari follower di Twitter, è stato un anno di proiettili e spargimenti di sangue.

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La verità sulla cannabis.

Salve a tutti. Dopo aver guardato attentamente questo documentario, tirate le vostre conclusioni, ma, come me, vi renderete conto che abbiamo sbagliato tutto sin dall' inizio. Il messaggio è semplice :  dobbiamo insegnare ai nostri figli a non commettere i nostri stessi sbagli !!!!!!! Vi prego...... guardatelo, e poi direte..... "come abbiamo fatto ad essere così stupidi........" (senza offesa, è chiaro !!!!)

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L'erba proibita (film documentario 2002)

L'erba proibita (film documentario 2002): nel sottotitolo, i numerosi complici di questo imperdibile lavoro di montaggio si allen(i)ano prima di spararsi tutte le canne del mondo: Tutto quello che avreste voluto sapere sulla canapa e non vi hanno mai detto. Ben detto. Perché: lo sapevate che negli States degli anni ‘30 proiettavano demenziali film di propaganda contro l’uso della marijuana? E che, dopo la fine dei secondo conflitto, le Sette Sorelle dei petrolio dichiararono guerra alla canapa usata come combustile ecologico?

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Sbokki di vita (film documentario 2000)

Sbokki di vita (film documentario 2000): un viaggio attraverso la realtà illegale e ribelle dei punk milanesi, vista dall'occhio amico di chi non giudica, con l'urgenza di spiegare questi animi alternativi. Sicuramente ai margini della “normalità”, incazzati e incoscienti, ma anche luminosi, limpidi. Più veri.Il documentario Sbokki di Vita è stato proiettato per la prima volta nel novembre del 2000 al Festival di Filmmaker a Milano nella sua versione integrale di 90 minuti, nel 2003 nella sua versione di 52 minuti ha vinto il 1° premio al RomaDocFestival, sez.