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Che sia per il caso Armstrong, per le positività di Danilo Di Luca e Mauro Santambrogio o per le vicende che hanno coinvolto i migliori sprinter del mondo, fatto sta che il tema doping nel 2013 è balzato agli onori della cronaca ed ora i sospetti e le accuse sono diventati monopolio delle discussioni da bar sport.
Il doping però è certezza, non illazioni, ed in quanto tale chi viene scoperto positivo subisce un deferimento da parte del CONI. E’ questo il caso, ultimo dei tanti, di: Matteo Cremoni, Ilaria Sanguineti, Paolo Cavalieri, Roberto Minacapelli Marotta, Giacomo Garofoli e Santino Maiorana, tutti deferiti l’8 agosto dalla Procura Antidoping.
Ciclismo, tanto ciclismo, troppo ciclismo come sempre. Matteo Cremoni è un tesserato FCI e, al termine della gara “54° Giro Valli Aretine – G.P. Città di Arezzo ctg. Elite/under 23″ del 7 luglio scorso, è risultato positivo al Furosemide, mentre Ilaria Sanguineti, anch’essa tesserata FCI, è risultata positiva al Clostebol, sempre il 7 luglio scorso al termine del “Trofeo Longa Village”. La portacolori della formazione di ciclismo femminile Be Pink si è subito difesa, addossando la colpa della positività ad una pomata cicatrizzante. “Il Team BePink – si legge nel comunicato stampa della formazione – comunica che l’atleta Ilaria Sanguineti, a seguito di una caduta avvenuta nella seconda tappa del Giro Rosa, ha utilizzato al suo rientro a casa lo spray Trofodermin per accelerare la cicatrizzazione delle lesioni cutanee riportate. Tale farmaco, venduto come un normale prodotto da banco in farmacia, ha creato una situazione di positività al “clostebol metabolita” nel corso di un accertamento antidoping avvenuto durante la gara riservata alla categoria Junior “Trofeo Longa Village” svolta a Longa di Schiavon lo scorso 7 luglio. Ilaria si è recata presso la Procura Federale di Roma per rilasciare una dichiarazione spontanea in merito all’accaduto, per consegnare lo scontrino relativo all’acquisto del farmaco e per spiegare la sua assoluta buona fede nell’utilizzo dello stesso. La Procura Federale ha accolto con favore l’atteggiamento dell’atleta e sta valutando quale sanzione sospensiva intenderà applicare. Il Team BePink invita tutte le atlete a porre la massima attenzione nell’utilizzo di qualunque farmaco, anche per uso esterno, che possa contenere sostanze non idonee allo svolgimento dell’attività agonistica”.
L’aspetto più terribile dei deferimenti del CONI però non è quello professionistico o pseudo tale. Gran parte delle richieste di sospensione infatti vengono indirizzate ad atleti che fanno sport per passione, a persone normali che gareggiano amatorialmente. Paolo Cavalieri, Roberto Minacapelli Marotta, Giacomo Garofoli e Santino Maiorana, infatti sono tutti tesserati per associazioni dilettantistiche (CSAIN il primo, ACSI gli altri tre) e sono risultati positivi a sostanze che, a vedere gli effetti collaterali, fanno veramente impressione.
Dalle analisi effettuate dopo la “Gran Fondo di Pantalica” svoltasi a Solarino in data 23 giugno 2013, Paolo Cavalieri è risultato positivo alla Metilesanamina. La sostanza incriminata è uno stimolante estratto in origine dalla pianta del geranio, ma ora di naturale non ha proprio un bel niente, essendo prodotto chimicamente. L’effetto sul fisico della Metilesanamina (o MHA) per intenderci è lo stesso, seppur più lieve, di stimolanti come l’anfetamina e l’efedrina. La sostanza può essere inclusa in alcuni integratori alimentari ma dalla WADA è considerata doping.
Roberto Marotta, giunto primo alla Coppa Sicilia 2013, è risultato positivo la Furosemide in un controllo effettuato al termine della prima “Gran Fondo Val Demone”. La sostanza incriminata è un diuretico, messo al bando dalla WADA (agenzia mondiale Anti-doping) nel 2007. Come tutti i diuretici usati nello sport, anche la Furosemide non influisce direttamente sulla prestazione dell’atleta, bensì può essere molto utile sia per perdere velocemente peso, sia, come più probabile in casi di atleti positivi a questa sostanza, per mascherare il ricorso ad altri farmaci dopanti.
I casi più inquietanti però, arrivano da Giacomo Garofoli e Santino Maiorana. I due atleti sono risultati positivi, in due gare diverse, alla Gonadotropina corionica (hCG). Qui non si può certo parlare di ingenuità, in quanto l’hCG è una sostanza prodotta dalla placenta. La Gonadotropina corionica viene spesso associata all’utilizzo di anabolizzanti, in quanto nell’uomo l’ormone luteinizzante stimola la produzione di testosterone nei testicoli, produzione che viene compromessa proprio dall’uso degli anabolizzanti.
Sono questi i casi di coloro i quali dovrebbero essere i famosi “ciclisti della domenica”, coloro che lo sport lo dovrebbero fare per seguire una passione, per stare bene con se stessi e con gli altri, invece la voglia di emergere, l’inutile competizione e qualche soldo in più li rovina nel fisico e nell’anima. Se abbia senso che un uomo, magari padre di famiglia, comprometta la propria salute per andare più veloce in bicicletta è un quesito a cui ognuno di noi può rispondere a piacimento, il dato di fatto invece è che l’ambiente ciclistico è fortemente contaminato. Il doping dev’essere debellato prima nella mente che nel fisico, la questione è quindi primariamente culturale, e di pessimi esempi da seguire ne siam purtroppo pieni.
Commenti
Re: Doparsi per battere gli amici: il ciclismo amatoriale è s...
Anonimo replied on Collegamento permanente
casi umani !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!